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Musei Capitolini

Amici e amiche… avete per caso bisogno di un po’ di relax? Lontano dal solito tran-tran… o erano i tram? “19, via dei Gerani… o è il 51”? Lontano dalle routine che ci affliggono? Abbiamo noi la soluzione!

Noo… non penserete ad un week-end fuori porta? No, neanche ad una settimana in un centro benessere. Certo, per quanto allettante il solo pensiero.

Non vi viene nulla in mente? Eppure è proprio lì la risposta, anzi QUI. Nella Città Eterna. Potrete rilassarvi, nel cuore, ammirando la moltitudine di bellezze che questa meravigliosa Donna è pronta a mostrarvi. Avrete l’imbarazzo della scelta che non saprete da dove iniziare a guardarla. Iniziate…

“C’è sempre una breccia”, disse l’Oscar, il Farinetti. Partite e fate una scelta. Probabilmente solo dopo ne capirete il motivo. Lei sarà lì. E più la guarderete, più lei si concederà a Voi. Più la elogerete, più Lei vi saprà regalare emozioni che vi resteranno addosso. Cucite e piene di colore. Più la scoprirete più Lei saprà emozionarvi. Che la Dea Roma ci accompagni, alla scoperta di Noi stessi. Buon viaggio a tutti gli Appassionati del “Bello”… che dona pace a Corpi ed Anime in subbuglio.

Lontano dal resto, vicini a Noi.

Oggi mi son regalata

un pomeriggio benessere per me”.

Lo faccio spesso e appena posso. Il luogo dove tutto ebbe Inizio, anche nel mio “ri”scrivere. Ho scelto di “scalare” il colle più Antico: il Mons Capitolinus. Per ripartire, alla ricerca di emozioni. Nuove. Vi confesso un desiderio... sarei stata onorata di condividere questo viaggio con il noto storico d’arte italiano Antonio Paolucci, accompagnata tra l’incontro del Suo Essere e di quel susseguirsi di “logge” meravigliose. Un viaggio, appunto… nella storia si, ma ancor di più nell’animo di chi le attraversa. Subito dopo la rampa “d’inizio” si entra nella sala degli Orazi e dei Curiazi. La sua regale accoglienza mi ha “schiacciata”. La Grandezza e la Maestosità del Tutto. Poi ho capito perché. Qui si “assiste” alla nascita di Roma.

La stanza dei Capitani, quasi “oscura”. Era chiaro che in quel momento il Capitano della mia Anima fosse smarrito. Nella sala dei Trionfi, c’è Gioia. Ed è proprio entrandovi che me ne rendo conto. Sono uscita da quella “zona d’ombra” per poi entrare nel “trionfo” dei colori che raccontano la bellezza di Roma. Cominciate a capire di che viaggio vi parlo? Nella loggia “oscura” mi son dovuta arrendere (momentaneamente) alle mie emozioni più buie. Mi son seduta e ho “ascoltato”. Solo dopo ho saputo vedere i colori, anzi... li ho davvero sentiti tutti.  Dalla Lupa alle Oche... dalla nascita alla salvezza! Ma per questo c’è un aneddoto e Mina lo conosce bene! La parola a Lei. E poi, in un sottofondo risuonante di starnazzi mi ritrovo nella sala degli Arazzi. Belli quei colori. Forti. Accesi. Predominanti. Insomma, di quelli che fanno sempre la differenza e che si fanno ben notare. Poi stanze, vetrine, esposizioni, opere... ah e tanti stranieri.

Pochi gradini e Lui, ad accoglierci nel suo immenso salotto espositivo. Il buon filosofo Marco Aurelio. A completare l’opera, Giove ed Ercole Vincitore.

Cambio di livello: “lo voglio anche io un dipinto!”, esclamò la mia mente nel momento in cui misi piede nella Pinacoteca. E poi c’è Lui, il Merisi. Caravaggio è appassionante. Con permesso, oserei dire di lui che ha un non so che di “cupo” e misterioso, nelle sue tele, nei suoi colori. Mi ipnotizza questo mistero che a guardar meglio è lucida realtà. Continua il viaggio. Usava, lui, le persone prese dalla strada e le raccontava con audacia, forza e maestosità. Sapeva fare, di quel ritratto di vita quotidiana, un pezzo di storia vissuta e compresa da tutti. Infatti, nonostante la sala gremita di “gente appesa” mi perdo nel suo incanto e guardo solo Lui. Sarà per questo che ho ancora voglia di “viaggiare”

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